Monumento nazionale dal 1928, il Castello di Rocca Sinibalda è lo straordinario esempio, unico in Europa, di un edificio contemporaneamente astratto e animalesco, cubista e zoomorfo: “creazione geometrica astratta, costruzione che pare tagliata con la spada” (Zander, 1955), ma anche rappresentazione architettonica di un’aquila dalle ali ripiegate per gli uni, di uno scorpione sinistro per altri, più visionari.

 

La contraddizione e il paradosso sono l’identità profonda del castello. Intensamente medievale, eppure grande architettura rinascimentale. Gotico eppure razionale. Cupo eppure luminoso. Poderoso strumento da guerra, eppure palazzo signorile principesco. Sobrio, severo, a tratti aspro, eppure decorato da affreschi manieristi densi di cultura classica e da grottesche cariche di capriccio e di immaginazione libera.

 

Castello delle metamorfosi, dove le forme, i volumi, gli spazi interni ed esterni, le immagini e le luci, le singolari collezioni, i percorsi interni diversi e insoliti costringono a non essere semplici, e a desiderare il cambiamento.

 

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www.castelloroccasinibalda.it